Stamattina abbiamo avuto il secondo
incontro con un liceo italiano di Istanbul, lo scientifico IMI.
L'incontro è stato deludente, la scuola si trova nel quartiere di
Beyoglu, vicino al consolato italiano. E' un grande edificio molto
bello e ben attrezzato. Erano ad accoglierci nell'auditorium, che
somigliava molto ad un teatro, con un grosso palco ed un lussuoso
pianoforte. Nonostante questo però l'accoglienza è quasi fredda:
dai nostri ospiti nessuna presentazione che ci spieghi chi siano e
scarsissima organizzazione; noi parliamo del nostro lavoro con
disagio e la sensazione di non essere ascoltate. La differenza con
l'accoglienza delle altre scuole ci è sembrata abissale. I ragazzi
turchi erano chiaramente poco interessati sia alla nostra
presentazione che a fare conoscenza con noi. All'interno della scuola
i ragazzi hanno parlato pochissimo italiano ed era molto grande il
distacco tra di noi. Giunta l'ora di pranzo ci hanno accompagnate in
un Fast-Food dove alcune di noi si sono sedute al tavolo con loro a
mangiare qualcosa. Questo è stato l'ultimo momento in cui le ragazze
del gruppo turco ci hanno degnato della loro compagnia, infatti poco
dopo se ne sono andate senza neanche salutare, i ragazzi invece hanno
almeno avuto la cortesia di accompagnarci a fare un giro.
Alle tre anche i ragazzi turchi hanno
ripreso la propria strada e noi ci siamo divise in gruppetti. Siamo
andate autonomamente a fare shopping e ognuna di noi ha comprato ciò
che desiderava.
All'ora stabilita dai professori ci
siamo ritrovati i un punto della strada principale di Beyoglu, piena
di negozi, che porta a Taksim. Abbiamo deciso che cosa fare; alcune di
noi hanno preferito tornare in albergo mentre io, Costanza e Irene
siamo andate assieme ai professori sul lungo Bosforo fino al quartiere di Ortakoy, sotto il ponte
che unisce Istanbul europea e Istanbul asiatica, ad assaggiare una
patata ripiena di ciò che ci piace. Al ritorno in albergo abbiamo
cenato e ci siamo riunite come ogni sera in riunione per condividere
le nostre sensazioni.
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