Diario settimo giorno - 29 Aprile

Stamattina abbiamo avuto il secondo incontro con un liceo italiano di Istanbul, lo scientifico IMI. L'incontro è stato deludente, la scuola si trova nel quartiere di Beyoglu, vicino al consolato italiano. E' un grande edificio molto bello e ben attrezzato. Erano ad accoglierci nell'auditorium, che somigliava molto ad un teatro, con un grosso palco ed un lussuoso pianoforte. Nonostante questo però l'accoglienza è quasi fredda: dai nostri ospiti nessuna presentazione che ci spieghi chi siano e scarsissima organizzazione; noi parliamo del nostro lavoro con disagio e la sensazione di non essere ascoltate. La differenza con l'accoglienza delle altre scuole ci è sembrata abissale. I ragazzi turchi erano chiaramente poco interessati sia alla nostra presentazione che a fare conoscenza con noi. All'interno della scuola i ragazzi hanno parlato pochissimo italiano ed era molto grande il distacco tra di noi. Giunta l'ora di pranzo ci hanno accompagnate in un Fast-Food dove alcune di noi si sono sedute al tavolo con loro a mangiare qualcosa. Questo è stato l'ultimo momento in cui le ragazze del gruppo turco ci hanno degnato della loro compagnia, infatti poco dopo se ne sono andate senza neanche salutare, i ragazzi invece hanno almeno avuto la cortesia di accompagnarci a fare un giro.
Alle tre anche i ragazzi turchi hanno ripreso la propria strada e noi ci siamo divise in gruppetti. Siamo andate autonomamente a fare shopping e ognuna di noi ha comprato ciò che desiderava.

All'ora stabilita dai professori ci siamo ritrovati i un punto della strada principale di Beyoglu, piena di negozi, che porta a Taksim. Abbiamo deciso che cosa fare; alcune di noi hanno preferito tornare in albergo mentre io, Costanza e Irene siamo andate assieme ai professori sul lungo Bosforo fino al quartiere di Ortakoy, sotto il ponte che unisce Istanbul europea e Istanbul asiatica, ad assaggiare una patata ripiena di ciò che ci piace. Al ritorno in albergo abbiamo cenato e ci siamo riunite come ogni sera in riunione per condividere le nostre sensazioni.


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