Oggi sono iniziate le attività legate
al programma didattico, infatti stamani abbiamo avuto l'opportunità
di partecipare ad un'importante fiera di calzature (Aymod
Expo), vicino all'aereoporto di Istanbul e siamo stati accolti in modo
molto gentile da due professori della Scuola Tasev, presente alla fiera con un proprio stand.
Sono stati veramente disponibili e ci hanno accompagnato all' interno
di tutti i padiglioni per osservare vari calzaturifici, prima quelli
italiani e poi quelli locali.
Una delle parti più interessanti è
stata la visita allo stand dell'università turca che aveva esposto
alcuni progetti stravaganti, mostrando oltre al prodotto finito ,
anche i concept ai quali essi si sono ispirati.
E' stato molto interessante e
costruttivo, perchè abbiamo capito e osservato i diversi punti di vista e le
varie sfaccettature del mercato calzaturiero
turco. E' un mercato in crescita, che pero' in Italia non ha
nessun riscontro commerciale proprio perchè la produzione italiana di
accessori in pelle e calzature è di alta qualità e quindi superiore
rispetto alla loro.
Siamo tornati in albergo per un veloce
pranzo e alle 14.30 eravamo nuovamente ad Aksaray per prendere la metro,
pronte per un nuovo lungo pomeriggio di visite culturali. Siamo
andati alla Chiesa di San Salvatore in Khora , un'antica chiesa bizantina, che costudisce meravigliosi mosaici
del XIII secolo, e che adesso è divenuta un importante museo. Alle 15.30 avevamo fissato con i
docenti e gli studenti del liceo italiano Galilei di Istanbul, ma sono
arrivati dopo un'ora e quindi ne abbiamo approfittato per fare alcune
compere nei negozi lì vicino. Alcune di noi hanno comprato anelli e
orecchini molto caratteristici.
Una volta arrivati i professori della
scuola italiana di Istanbul , abbiamo fatto un giro per alcuni
quartieri ''periferici'' e un po' in degrado, molto interessanti però
perchè in questo modo abbiamo avuto l'opportunità di capire e di
conoscere tutte le realtà di Istanbul. In particolare, abbiamo attraversato Balat, l'antico quartiere greco, praticamente 'svuotato' negli anni '50 - '60, adesso rivalutato da intellettuali e borghesia colta e in via di ristrutturazione.
Ma il momento più emozionante è stato quando siamo saliti sulle mura romane della
città , anche se alcune di noi non ce l'hanno fatta per la paura
del ripido passaggio da percorrere. Dall'alto delle mura il panorama è veramente spettacolare eppure non è possibile vedere la fine di questa bellissima città, tanto è grande! Le nostre
facce si sono riempite di stupore, ma quelle dei prof. quasi di terrore, tanto era ardito portarci lassù!
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