Oggi siamo un po' più rilassati, il
programma della giornata inizia dalle 9 e 30, quando ci dirigiamo
verso il centro di Fatih, il popolare quartiere in cui siamo alloggiate, passando sotto l'Acquedotto romano di Valente e
addentrandoci in una via di negozi alimentari e macellerie da cui provengono odori forti e quasi nauseanti. La nostra passeggiata coglie particolari della vita quotidiana e delle sue contraddizioni: 'carcasse' di animali nelle piccole botteghe, un agnellino che viene allattato da un macellaio. Proseguendo notiamo, in una strada laterale in salita, un gruppo di pellegrini che
si dirige a pregare sulla tomba sacra di Piri Mehmet Pasa. Questo luogo è infatti oggetto di una credenza secondo la
quale le persone che vi si recano a pregare sfuggiranno per sempre
all'Inferno. Ci uniamo ai pellegrini verso questo luogo suggestivo e
abbiamo l'opportunità di godere di un panorama mozzafiato. Ci addentriamo poi nella parte del quartiere che si avvicina alla Suleyemanie Cami, dove si trovano ancora numerose case di legno, alcune anche ben restaurate. Decidiamo di prenderci una pausa nel rinomato
Cafè Halic, dove i camerieri ci accolgono con estrema cordialità.
Dentro al locale ci sorprende una vetrata sul Bosforo e la nostra vista,
accompagnata da chai, caffè turco e gustosi brownies, è ancora più godibile. La pausa
continua con le nostre risate provocate dalla mascherata che i camerieri impongono ai nostri professori, costretti ad indossare costumi tipici turchi. Proseguendo per le salite, alle quali siamo oramai abituati perché Istanbul è tutta in salita e in discesa, arriviamo alla
tomba del più importante architetto turco, Mimar Sinan, autore di ben 447
Moschee; poi ci addentriamo in una delle sue più importanti opere, il complesso della Moschea di
Suleymaniye. L'immesità della struttura è strabiliante: il complesso inoltre, oltre alla moschea, comprende la scuola coranica, gli alloggi per i forestieri, i negozi, l'hammam e un
curatissimo giardino, dove si trova il cimitero con le tombe di Solimano e di sua moglie Rosselana. Per entrare dobbiamo indossare il velo e
toglierci le scarpe. La Moschea si presenta imponente ma allo stesso
tempo semplice nelle decorazioni.
A pranzo torniamo verso l'albergo dove ci riposiamo un'oretta per
poi dirigerci verso il Gran Bazar. Il Bazar è affollatissimo e ci dobbiamo dividere in piccoli gruppi. Il mercato ci ha
subito inghiottite con i suoi milioni di colori. Incredibile è come
i commercianti cercano in tutti i modi di attirarti per comprare qualcosa
e alcune volte perdono anche la pazienza capendo che non comprerai
niente. All'interno del Gran Bazar tutto è contrattabile tanto che a volte è possibile acquistare a sconti apparentemente esorbitanti!!! Ma non sarà che li aumentano prima, proprio per farci credere di essere tanto favoriti da super sconti speciali? Mah... Soddisfatte dei nostri acquisti ci ritroviamo fuori dal mercato
per poi continuare la visita del quartiere di Sultanahmet. Ci fermiamo in una piccola moschea dove c'è una libreria e dove incontriamo un gruppo di
musicisti che ci invitano ad ascoltare le prove del loro
concerto, anche perché, ci dicono, stanno provando dei canti sufi, quelli che vengono cantati nelle cerimonie dervisci. E' un ritmo po' troppo rilassante per noi, ma comunque interessante. Tornate
in albergo ci prepariamo per la cena fissata con i ragazzi
turchi del Liceo italiano. Arrivate nel punto di ritrovo, troviamo solo Colcha, la più simpatica delle ragazze turche, che ci porta con il traghetto nella Istanbul asiatica. E' stranissimo prendere questo traghetto alle otto di sera! E' pieno di gente che torna a casa o che va a passare la serata in Asia!
Durante il viaggio il panorama su Istanbul è incredibile, la silhouette della città è affascinante così misteriosa e piena di luci. Il
quartiere asiatico sembra frenetico, e Colcha ci porta in una strada piena di ristoranti dove ha prenotato una buonissima cena turca. Mangiamo tantissimo, salse di tutti i tipi e carne alla brace accompagnata da tantissime verdure, così come usa nella cucina turca. Tornate in
albergo, siamo stanchissime però entusiaste della bella giornata e
della compagnia.
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