Diario quattordicesimo giorno - 6 Maggio

Anche l'ultimo giorno prima della partenza inizia con una sostanziosa colazione. Ci ritroviamo alle 9 con i professori della scuola...... che ci accompagnano con un pulmino all'azienda di filati Ormo.
Qui veniamo accolte dal responsabile della produzione e da altri due uomini, molto gentili che ci accompagneranno poi per tutta la visita. Inizialmente ci conducono in una depandance, dove l'azienda ospita i clienti, e da qui cominciamo il nostro giro.
Per prima cosa entriamo nell'area dove tengono i bumps, sorta di grandi di gomitoli di nastro che pesano 10 kili ciascuno, di vari materiali; i bumps possono essere di solo acrilico o misto. La prima fase è quella di tagliare il top in tow e dargli una piega che ritroviamo su tutti i tow, grazie ad una macchina interamente automatica. Qui il risultato può essere mischiato con altre fibre cardate per ottenere un aspetto più morbido e naturale. Le fibre vengono trasferite da una macchina ad una altra in modo automatico grazie a condotti di areazione, le fibre arrivano già oliate e antistaticizzate. L'alimentazione delle macchine è controllata da un laser poiché tutte le fibre devono avere il solito titolo. Il risultato è sempre il top. Quest'ultimo viene mescolato con altre fibre, poi vengono uniti e uniformati con la pettinatrice, eliminando così le fibre più corte. Si formano così i bumps misti e pronti per essere tinti. Vediamo nella stanza lotti di bumps identificati con foglietti colorati diversamente. La lunghezza di riferimento è di 17 cm. In seguito ci conducono in un'altra stanza dove effettuano i controlli qualità e guardano i difetti delle fibre. Veniamo portate in un'altra area ancora dove tingono direttamente i bumps, le matasse e dove fanno la stampa. Vediamo molte macchine che colorano le matasse da 400 a 600 gr. Invece la stampa avviene su filo continuo e il colorante viene fissato col calore. In seguito le matasse vengono lavate e asciugate per togliere il colorante in eccesso. Ogni 48 matasse colorate vengono effettuati dei controlli.
Dopo un altro giro ci hanno portato in un magazzino dove ogni zona aveva un numero e una lettera per riconoscere il lotto che deve essere usato. In un'altra zona abbiamo visto tantissime macchine per tingere in filo, tra cui gli armadi per le matasse. Le macchine che ci hanno colpito di più sono quelle che fanno le rocche. È stato interessantissimo vedere come si realizzano automaticamente e in tanti modi diversi. Abbiamo visto anche la realizzazione dei filati fantasia dai bouclè ai melange e così via.
La visita termina con la visione delle macchine che fabbricano i gomitoli pronti da spedire ai clienti.
Ci ha colpito in particolare la grandezza dello stabilimento produttivo e soprattutto le varie fasi di lavorazione, così varie e inaspettate e come sempre la gentilezza della gente del posto.

Il pranzo si è svolto in azienda e nel pomeriggio siamo tornate in albergo a preparare le valigie per il viaggio di ritorno.

Anna Turano e Teresa Parigi

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