Anche l'ultimo giorno prima della
partenza inizia con una sostanziosa colazione. Ci ritroviamo alle 9
con i professori della scuola...... che ci accompagnano con un
pulmino all'azienda di filati Ormo.
Qui veniamo accolte dal responsabile
della produzione e da altri due uomini, molto gentili che ci
accompagneranno poi per tutta la visita. Inizialmente ci conducono in
una depandance, dove l'azienda ospita i clienti, e da qui cominciamo
il nostro giro.
Per prima cosa entriamo nell'area dove
tengono i bumps, sorta di grandi di gomitoli di nastro che pesano 10 kili ciascuno,
di vari materiali; i bumps possono essere di solo
acrilico o misto. La prima fase è quella di tagliare il top in tow e
dargli una piega che ritroviamo su tutti i tow, grazie ad una
macchina interamente automatica. Qui il risultato può essere
mischiato con altre fibre cardate per ottenere un aspetto più
morbido e naturale. Le fibre vengono trasferite da una macchina ad
una altra in modo automatico grazie a condotti di areazione, le fibre
arrivano già oliate e antistaticizzate. L'alimentazione delle
macchine è controllata da un laser poiché tutte le fibre devono
avere il solito titolo. Il risultato è sempre il top. Quest'ultimo
viene mescolato con altre fibre, poi vengono uniti e uniformati con
la pettinatrice, eliminando così le fibre più corte. Si formano
così i bumps misti e pronti per essere tinti. Vediamo nella stanza
lotti di bumps identificati con foglietti colorati diversamente. La
lunghezza di riferimento è di 17 cm. In seguito ci conducono in
un'altra stanza dove effettuano i controlli qualità e guardano i
difetti delle fibre. Veniamo portate in un'altra area ancora dove
tingono direttamente i bumps, le matasse e dove fanno la stampa.
Vediamo molte macchine che colorano le matasse da 400 a 600 gr.
Invece la stampa avviene su filo continuo e il colorante viene
fissato col calore. In seguito le matasse vengono lavate e asciugate
per togliere il colorante in eccesso. Ogni 48 matasse colorate
vengono effettuati dei controlli.
Dopo un altro giro ci hanno portato in
un magazzino dove ogni zona aveva un numero e una lettera per
riconoscere il lotto che deve essere usato. In un'altra zona abbiamo
visto tantissime macchine per tingere in filo, tra cui gli armadi per
le matasse. Le macchine che ci hanno colpito di più sono quelle che
fanno le rocche. È stato interessantissimo vedere come si realizzano
automaticamente e in tanti modi diversi. Abbiamo visto anche la
realizzazione dei filati fantasia dai bouclè ai melange e così via.
La visita termina con la visione delle
macchine che fabbricano i gomitoli pronti da spedire ai clienti.
Ci ha colpito in particolare la
grandezza dello stabilimento produttivo e soprattutto le varie fasi di lavorazione, così
varie e inaspettate e come sempre la gentilezza della gente del
posto.
Il pranzo si è svolto in azienda e nel
pomeriggio siamo tornate in albergo a preparare le valigie per il
viaggio di ritorno.
Anna Turano e Teresa Parigi
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